53 Cronaca Vorabea
Votanti vorabei, domenica 8 giugno, in piena votazione referendaria (ma noi siamo andati lunedì) la flotta vorabea formata da due sandoli, il celeberrimo Ore d’Oblio, e un sandolo concesso in prestito dalla remiera Zonca (riconoscenti ringraziamo), e ben dieci vogatori, ha affrontato con successo l’annuale appuntamento della Vogalonga.
“Non sarà un’avventura” cantava nel 1969 Lucio Battisti, ma quasi, aggiungo io
Tutto a posto? Col ca…
Nei Vangeli si narra
che al momento della nascita non c’era posto a Betlemme per Nostro Signore e
così, con MOLTISSIMA meno importanza non c’era posto alla remiera della Giudecca,
che ogni anno ci ospita, per i sandoli vorabei. Le divinità ci perdonino ma il
fatto di essersi svegliati all’ultimo momento ha comportato che alla fatidica
telefonata di Adriano il Maestro, dito Rovinassi, sia stato risposto con un diniego
gentile e inflessibile: “No, ci spiace, non c’è posto!”
E allora? Telefonata
affannosa al Coordinamento per ottenere ospitalità presso il loro centro a
Sacca Fisola.
Ed è stato proprio da
lì che siamo partiti, tardi, per il giro in laguna.
Tardi perché la colazione
alle 6 del mattino a casa di Paolo dito Trecolpipari si era protratta più del
solito (buoni i fusilli all’alba) e tardi perché Mapo dito Brassobon era uscito
sconfitto nella sua lotta con la tecnologia che aveva bloccato l’apertura del cancello
di casa.
Su OdO prendevano
posto Paolo dito Trecolpipari, Mapo dito Brassobon, Luca dito Omero (me medesimo),
Federico e Anna senza dito. Sul sandolo della Zonca Adriano il Maestro dito
Rovinassi, Valter dito Lai, Maria Grazia dita Mariella, Gianmaria e Anna B.
senza dito.
Praticamente per
ultimi sono stati varati i nostri sandoli e il colpo di cannone che annuncia l’inizio
della Vogalonga lo abbiamo sentito prima ancora di arrivare in bacino.
Per questo ci siamo
uniti alla folle masnada rematoria all’altezza della scuola Morosini.
Solita bolgia con
qualche bagno fuori programma da parte di qualche canoista straniero
evidentemente impreparato a tanto entusiasmo.
Il sandolo buraneo dito
Ore d’Oblio e il sandolo Zonca, in mezzo al casino, si sono persi di vista e
praticamente sono arrivati da soli al canale di Mazzorbo dove si sono
ricongiunti per la pausa di ristoro doverosa (pipì compresa).
Fino a qui tutto
bene: vento a favore, marea propizia, traffico quasi accettabile nonostante il
pope Paolo dito Trecolpipari continuasse ostinatamente a gridare “acqua, acqua”
chiedendo spazio a vogatori olandesi, tedeschi o francesi che, evidentemente, data
la barriera linguistica, non capivano un accidente.
Il tachimetro di
Federico, provino su OdO, segnalava una velocità media di 6 km orari, pazzesca.
Nessun mugugno, vogatori entusiasti che all’invito: “volete il cambio?” rispondevano
“No grazie!!!”, acqua, albicocche, cespugli che si trasformavano in splendide
toilette (la casa gialla di Mazzorbo), il sandolo buraneo, dito ore d’Oblio,
pieno d’acqua per colpa di buchi sul fondo, asciugato e rimesso in grado di
solcare le acque.
Fantascienza!!!
Uscendo dal canale di
Mazzorbo e fino all’isola di Murano, e oltre, forte vento contrario, marea
ostile, onde in laguna, acqua che riempie di nuovo OdO, sole cocente, mugugni
respinti perché inoltrati dopo le ore 12:00 (il mugugno si può inoltrare solo
dalle 09:00 alle 12:00 agli uffici competenti), ci hanno fatto capire che la
laguna stava reclamando le sue vittime sacrificali!
La falce avrebbe
mietuto le sue vittime all’imbocco del canale di Cannaregio?
No!!! Sorpresona! Niente
ingorgo perché le barche sono state fatte entrare un po’ alla volta nello
stretto canale che porta al canal Grande. Certo, la Peata con 16 vogatori della
remiera “Riviera del Brenta” un po’ di tappo lo ha fatto. Ma nulla di eclatante.
Tragico, invece, per
il moto ondoso, l’attraversamento, dopo l’arrivo, del canale della Giudecca
verso l’agognato approdo della remiera giudecchina che, al ritorno, ci ha
accolti e coccolati!!!
Abbiamo vinto qualche
cosa? Diplomi, trofei, medaglie?
No! Siamo
sopravvissuti!
E questo è il premio più grande! Nonostante Valter, dito Lai, abbia dimenticato a casa il liquore al Sambuco che Lodovica, dita Spirito, aveva preparato con tanto amore. La delusione è stata tanta. Da parte di tutti. E le leccornie portate per il banchetto finale non hanno potuto alleviare la frustrazione. Tutte le tradizioni sono state rispettate! Compresa quella dei peoci dopo i zaeti! Ma il liquore al sambuco mancato resterà per sempre come un vuoto incolmabile!!!
Basi metaforici
Luca
dito Omero
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