2° Cronaca Vorabea d.C.

Irrequiet* vorabei, che da tanto attendete la cronaca dell’eroica impresa, ci siamo quasi!
Per qualcuno i preliminari sono solo un’inutile perdita di tempo e si preferisce andare subito al sodo, privandosi, così, però, di quel famoso “Sabato del villaggio” (si sente che sono un marchigiano, leopardiano convinto e praticante) che reca con sé la gioia dell’attesa e che rappresenta “l’età fiorita…giorno di allegrezza pieno, giorno chiaro e sereno” che precorre il dì di festa. Per questo, prossimi alla 43° Vogalonga (domani, addì 4 giugno 2017), i vorabei vogatori si sono preparati al galà di voga tanto atteso. Come? In vari modi: per prima cosa godendo dei versi composti dal vorabeo Antonio ditto Aedo che inaugura poeticamente il nuovo corso con una splendida lirica che condivido con tutti

Gloria e onore
ai re emeriti
e a queli novi!
A chi manda basi
e a chi li tien dentro!
A chi beve spritz 
e chi li prepara...
Ma lode e grassie 
a chi che par tanti anni
ga riscalda' el core dei amisi ,
e a tutti un saludo 
fraterno....con l'augurio 
Che si realizzi oggi
la Vogata Perfetta
dei Vorabei
 
 
Aedo

In seconda istanza inginocchiandoci per ricevere apostolica benedizione da parte del  97enne presidente onorario della Vo.Ra.Be. (voga rama e bevi) ditto Babbo Babbione impartita per tramite del figlio Paolo ditto Vate Babbione, noto alle cronache vorabee per le periodiche forniture di LDSS (Lambrusco delle Sorelle Schiavi), sostanza stupefacente apparentemente innocua ma che innumerevoli volte ci ha tirato fuori dai guai (usata soprattutto come preziosa merce di scambio in momenti di crisi vogatoria oppure come validissimo stimolante-corroborante in caso di indebolimento da sforzo fisico).

E, infine, riportando il sandolotto buraneo ditto Ore d’Oblio, lì dove è nato e dove è destinato: la Laguna di Venezia. Prima ancora di partire si consumava il primo dissidio: uscendo con il sandolotto in laguna non ci si poteva presentare vestiti come dei cialtroni qualsiasi. Cialtroni sì, qualsiasi no. La domanda era: “Indossiamo la classica maglia veneziana a strisce bianche e rosse o la splendida t-shirt vorabea con logo e ditto istituzionali? Mentre Tremetri e Omero discutevano in chat il Maestro Adriano ditto Rovinassi risolveva la questione applicando l’esemplare ed onnicomprensivo principio di filosofia morale vorabea: “Delle due, entrambe”. Alla fine, mentre si provava a districare Odo dall’ormeggio dei Moranzani, ha prevalso la teoria della maglietta bianca col logo e il ditto. L’appuntamento all’ormeggio dei Moranzani era per le 9:00 e, dopo efficientissimi preparativi, alle 10:30 il sandolotto entrava in conca e, spinto dai remi del poppier Adriano il Maestro, ditto Rovinassi, di Luca ditto Omero a sentina, di Valter ditto Laj al laj, Alessandro ditto Tremetri a provin. Presa la via verso il Tronchetto, giunti là verso le 12 ci si fermava nei pressi del parcheggio, ombreggiato a sufficienza, per la prima merendina a base di soppressa, ciliegie, albicocche, busolai e vino serprino fresco. Consumato il frugale ristoro si riprendeva la voga e, passando sotto il ponte della Libertà, si giungeva all’ormeggio nei pressi dell’ospedale S.Giovanni passando per canali interni e incrociando parecchie gondole, magistralmente condotti da Rovinassi, in mezzo agli improperi del provin Tremetri che doveva in continuazione cavar via il remo, evitando così, però, il moto ondoso delle Fondamenta Nove. Giunti al molo che doveva fungere da ormeggio sicuro ci si rendeva conto che tutto era meno che sicuro, con pali marci e moto ondoso irrefrenabile. Grazie però alla vicina remiera “Querini”, e ad una bottiglia di Cartizze usata come merce di scambio, ottenevamo gradita ospitalità dalla remiera in questione. Dopo aver brindato, con una bottiglia di Garganega, insieme ad una simpatica coppia di olandesi, all’approdo raggiunto ci dirigevamo al giardinetto presso la chiesa di San Trovaso, dove consumare la seconda merenda.

Appuntamento domani, domenica 4 giugno per la Vogalonga.

Un ringraziamento speciale al braccio di Alessandro, ditto Tremetri, che, per estensione, consente di fare numerosi selfies documentali!

Concludo la mia cronaca nel modo suggeritomi (dopo attento e proficuo dibattito via mail) da Maria Visentin (vorabea in lista) ovvero:

Basi metaforici
Omero











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