8° Cronaca Vorabea VOGA MISTICA
Accaldat* vorabei*
si moltiplicano in questi giorni di grande calura le
raccomandazioni agli anziani di non uscire nelle ore calde. L’anziano vorabeo,
pervaso di senso civico, non si sottrae all’obbligo di dare il buon esempio ed
esce solo di sera.
Anche questa settimana ci siamo trovati al Ponte dei Cavai
alle 19.30, venerdì 7 luglio, giorno che casualmente coincide con quello in cui
l’ostessa Giovanna prolunga l’orario di apertura della sua osteria. Si sa che
talvolta le coincidenze fanno la storia e così ci siamo mossi alla volta di
Tencarola con un equipaggio che, per la prima volta da che abbiamo cominciato a
vagare per i canali cittadini con col sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio, era a
maggioranza femminile.
C’erano infatti Silvia ditta Cocco provin, Ludovica ditta Spirito
lai, Mapo ditto Brassobon sentina, Valter ditto Laj, poppier, e infine Cinzia
ditta Fulvia nel ruolo, ormai a lei familiare di zavora.
Equipaggio inedito che aveva suscitato nelle malelingue non
poche perplessità sulla possibilità di reggere la distanza, e che invece,
grazie alla caparbietà con cui le vogatrici hanno affrontato la sfida, si è
dimostrato all’altezza del compito ed è arrivato al pontile di Tencarola
addirittura con qualche minuto di anticipo sul tempo previsto.
Al pontile era già ormeggiata la sanpierota bastarda di
Maurizio ditto Zinghero che ci ha costretto ad ormeggiare Ore d’Oblio sul lato
nord del pontile e ha consentito l’unica foto della serata, con lo scafo bianco
di ore d’oblio che riflette la luce azzurra del ponte. Praticamente una visione
mistica (nota redazionale di Luca ditto Omero)
All’osteria c’erano già ad aspettare Adriano il Maestro
ditto Rovinassi (al quale un noto ristorante di Padova ha addirittura dedicato
un piatto di tagliatelle!!!) e la sua consorte Laura ditta Castragatti e ci ha
raggiunto poco dopo Donatella ditta Tella con Coca Cola ditta Pepsi.
Lasciata libera di decidere il menù l’ostessa ha superato se
stessa per qualità e numero delle portate e i convenuti si sono presto
dimenticati delle altre raccomandazioni rivolte all’anziano nella stagione
calda (non bere alcool, non esagerare con il cibo), ma, si sa, il senso civico
del vorabeo medio è limitato ed elastico.
Sempre interessante il dibattito, stavolta incentrato
sull’abitudine dei paesi nordici di cucinare il salmone in lavastoviglie.
Esperienza che vorremmo provare a replicare, ma è rimasta molta incertezza sul
programma di lavaggio da impostare.
Il ritorno, ad ora tarda, è stata una passeggiata al chiaro
di luna, con l’equipaggio giustamente più interessato a gustare i riflessi
sull’acqua e il rumore del fiume che a vogare.
Ultima tappa, prima di rientrare, alla casa/barca di
Maurizio ditto Zinghero, che avevamo salutato in osteria e che ci ha offerto il
bicchierino della staffa.
Venerdì prossimo si replica.
Basi Metaforici
Valter ditto Laj
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