14°
Cronaca Vorabea: AL LAVORO
Inumiditi
vorabei,
e
dovrei anche aggiungere infreddoliti.
Come
sapete, forse, dal precedente post, il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio è in
secca presso l’improvvisato squero del ponte dei Cavai al Bassanello per
urgentissimi e improcrastinabili lavori di manutenzione.
Lavori
che in questi giorni proseguono con l’abituale zelo che contraddistingue Valter
ditto Laj e Mapo ditto Brassobon.
Ciò
non ha per nulla annullato l’abituale pellegrinaggio del venerdì sera al
santuario delle Antiche Cantine da Zaccaria per celebrare le prelibate
meraviglie culinarie della Giovanna ditta l’Ostessa e per ricordare la
ricorrenza del genetliaco (sarebbe il compleanno ma detta così fa meno
impressione) di me medesimo Luca ditto Omero, giunto ai 51, e di Maurizio
Brasso de Fero, ben oltre i 25.
L’impossibilità
di remare ha acuito il senso di colpa che tormenta tutti i vorabei vogatori in
merito allo scompenso rilevante tra le calorie assunte e quelle consumate. Dopo
il primo brindisi ce ne siamo fatta una ragione e alla seconda fetta del
millefoglie della celeberrima pasticceria di Padova il tutto era dimenticato.
Appurato
che il cagnaro 2.0, fatto con materiale di recupero, svolge magnificamente la
sua funzione protettiva dalle piogge di questi giorni, il lavoro dei raffinati
carpentieri navali vorabei non si è fermato neanche sabato 9 settembre: prima
che il maltempo si abbattesse sulle sponde del tronco maestro il cantiere
animato dal proto maior Brassobon e dal proto minor Laj, trasformati in
azzurrini puffi per effetto della rimozione della vernice dal sandolo, ha
provveduto a stendere una mano di puzzolentissima resina epossidica sul fondo
della barca onde sfavorire in maniera definitiva future infiltrazioni d’acqua.
Per
l’occasione è stata anche reclutata come raschiatrice di vernice la povera
Silvia ditta Cocco, la quale, reduce prima dal fiume Mekong e poi dal Po, si
aspettava un destino più glorioso una volta approdata sulle sponde del
Bacchiglione.
La
Silvia ditta Cocco è stata molto apprezzata come raschiatrice e pulitrice di
vernice, per il cappellino di paglia in stile raccoglitore di riso Viet,
indossato da Brasso de Fero, ma ancora di più ha riscosso successo la sua
gustosa Panzanella (tipico piatto toscano a base di pomodorini, pane, sedano e
cipolla rossa) che, insieme allo Spritz, offerto da me, alle torte salate della
Cinzia ditta Fulvia e della Donatella ditta Tella, della soppressa di Mapo
ditto Brassobon e delle brombe e dell’uva portate da Maurizio ditto Brasso de
Fero, hanno costituito le portate della parca merendina consumata sotto il
salgaro al ponte dei cavai di Padova.
La
cura dimagrante è stata rinviata a data da destinarsi mentre la regata
denominata “Riviera Fiorita” a Stra è stata addirittura annullata e rinviata
all’anno prossimo per il maltempo. A questo punto resta una domanda esiziale,
posta nientemeno che dal poppier Adriano il Maestro ditto Rovinassi: “E il
sandolo buraneo, ditto Ore d’Oblio, quando riprenderà a navigare???”
Tutto
dipende dal cantiere e dalla possibilità che si possano portare a termine i
lavori entro la data della regata sul
fiume Bacchiglione, il prossimo 23 settembre!
Incrociamo
le dita e sciogliamo i pennelli.
P.S.
Se qualcuno, passando per Riviera dei
Ponti Romani a Padova, notasse una macchia di vernice bianca sul selciato,
sappia che anch’essa è da ricondurre al sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio
perché il proto maior Mapo ditto Brassobon è uso trasportare barattoli di
vernice in sacchetti di carta, notoriamente fragili, appesi al manubrio della
bicicletta. Quando, per il fondo sconnesso della sede stradale, il sacchetto si
è rotto facendo cadere il barattolo di vernice nulla ha potuto impedire che il
sopraggiungere di un veicolo facesse spandere ovunque la candida copertura
destinata alla sfortunata barchetta!!!
Basi
metaforici
Luca
ditto Omero
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