18° Cronaca Vorabea: FINALE DI STAGIONE (di voga)

Solari vorabei,
il mese innominabile è alle porte, calano le tenebre, scende l’umidità, aumenta il freddo. Ecco allora che l’intrepida compagine vorabea, gruppo “Signore anziane dell’ospedale” con coperta sulle gambe, li ha definiti Laura ditta Castragatti, venerdì 27 ottobre ha risalito per l’ultima volta, quest’anno, il fiume Bacchiglione verso l’agognata meta dell’osteria “Antiche Cantine da Zaccaria” della beneamata Giovanna ditta l’Ostessa.
La cronaca che segue, scaturita dalla testimonianza di chi c’era, Valter ditto Laj, testimonia il gioioso, devoto e infreddolito pellegrinaggio, ma non solo!
Se ai remi la Vo.Ra.Be. rallenta le sue attività è ripresa, invece, sabato 20 ottobre, l’operosa attività di restauro del sandolo da fossina ditto Creola Vorabea.
Se lo squero al Ponte dei Cavai al Bassanello non serra i battenti non chiude nemmeno l’area pic nic/grigliate nei pressi del salgaro custode e guardiano del sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio, ripristinato nella sua scintillante livrea bianco e turchin.
La documentazione fotografica di queste ultime avventure è un po’ scarsa e lacunosa poiché io Luca ditto Omero, autoproclamato redattore e narratore delle vicende vorabee, per ragioni di lavoro ho dovuto disertare gli ultimi appuntamenti e Valter ditto Laj, persona notoriamente inaffidabile, incaricato da me medesimo di documentare il tutto, è stato sfanculeggiato dal suo smartphone e lasciato senza la possibilità di fare foto. Ergo: ho raccattato, con parecchio disordine, come un mendicante, immagini da chi agli ultimi avvenimenti ha partecipato.
Con l’incombente mese di innominembre non cesseranno affatto le fatiche ai remi ma saranno inevitabilmente limitate a sortite di piccolo cabotaggio verso mete più facilmente raggiungibili mentre, ogni volta che il meteo lo consentirà, sarà aperto il cantiere di restauro presso l’Area Ristoro del Ponte dei Cavai al Bassanello. Noi, ci trovate lì!

Luca ditto Omero

Cambia l’ora, cambiano le abitudini.
Non è tanto, o non solo, perché ora alle 18 è già buio e ci toccherebbe fare al buio tutto quanto necessario per partire verso l’osteria. Quanto il fatto che prima cala il sol, prima si abbassa la temperatura per cui non sarà più possibile fermarsi a mangiare all’aperto di sera come era nostro costume.
Già venerdì scorso erano comparsi, sulle spalle e sulle ginocchia delle signore convenute dall’ostessa, piumini e coperte per contrastare il freddo e l’umido (per fortuna contenuto) della serata.
Non hanno invece avuto bisogno di coprirsi, almeno lungo il tragitto in barca, i vogatori, ridotti al minimo sindacale di due (Valter ditto Laj e Adriano il Maestro ditto Rovinassi) e quindi tenuti a quel tanto di moto continuo necessario a far navigare Ore d’Oblio.
L’abbondante menù di pesce (spiedini, capesante, folpi e canocie) annaffiato dal rabosello ha poi aiutato i vorabei presenti (Laj, Rovinassi, Laura ditta Castragatti, Tella, Giovanna ditta Do Risi, Francesco ditto Manina e Vica ditta Spirito, oltre ad Augusto ditto Epistrofeo e Jenny arrivati per il caffè) a fare il pieno di calorie.
Resta invece aperto, compatibilmente con le condizioni meteo, lo squero sotto il Ponte dei Cavai al Bassanello.
Già sabato 21 abbiano ripreso il lavoro sul sandolo da fossina ditto Creola Vorabea dedicandoci (Mapo ditto Brasso Bon, Antonio ditto Aedo e Valter ditto Laj) alla calafatura, con resina epossidica e microsfere, del fondo. Fin che eravamo intenti a tale lavoro sono venuti a trovarci Ugo, compagno dei tempi dell’università, e la sua compagna Eleonora. Prontamente abbiamo messo in acqua due bici con cui i due si sono allontanati verso la Specola.
Al loro ritorno il grosso del lavoro sulla barca era fatto e il fuoco del barbecue era stato acceso. Per il pranzo sono arrivate anche Silvia ditta Cocco, Cinzia ditta Fulvia e Margherita. Ne abbiamo approfittato per lasciare a loro i preparativi del pranzo e ci siamo allontanati con le bici d’acqua per andare a raccogliere i funghi chiodini che Brasso de Fero ci aveva segnalato con una telefonata giunta di prima mattina.
Dopo il pranzo è arrivata anche Doanatella ditta Tella con la Coca Cola ditta Pepsi e siamo saliti, chi in barca (7) chi in bici d’acqua (2), per andare a bere il caffè a Brusegana, da Luisa e Alberto che ci hanno accolto, oltre che con il caffè, con tisana di cannella e tisana di malva, melissa e menta. Al ritorno Brasso Bon e Cinzia hanno sostituito sulle bici d’acqua gli esausti Ugo e Eleonora che hanno quindi fatto il ritorno a zavorra di Ore d’Oblio.
Restava da mangiare il raccolto di chiodini, attività cui ci siamo dedicati questa domenica (29 ottobre).
Sospesa, momentaneamente, la manutenzione della Creola Vorabea  per l’assenza giustificata da mali di stagione di Brasso Bon, ci siamo dedicati alla cottura di un risotto di funghi chiodini e salsiccia, gradito, oltre che dai cuochi Laj e Silvia, anche da Adriano il Maestro ditto Rovinassi, Laura ditta Castragatti, Donatella ditta Tella, Cinzia ditta Fulvia e Maurizio ditto Brasso de Fero che ha fatto dono allo squero di due sedie nuove e molto comode. Da provare. (praticamente un salotto!!)
Per non farci mancare niente, dopo pranzo, con il sopraggiunto Alessandro ditto Camomilla, gita in barca al ponte delle Torricelle e sbarco al pontile di via Tiso da Camposampiero, con conseguente scavalco del cancello, da dove abbiamo raggiunto il Prato della Valle per goderci una cioccolata calda con panna.
Se il tempo clima resta mite proseguirà la calafatura della Creola Vorabea e anche i pranzi sotto il ponte. Cercateci nei fine settimana e nei giorni di festa.

Basi metaforici
Valter ditto Laj





















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