19° Cronaca vorabea: INNOMINABILE

Umidi e nebbiosi vorabei
mentre il mese innominabile è, dopo i suoi inesorabili 30 giorni, terminato, la Vo.Ra.Be., scalcinata compagine di vogatori improvvisati, si fa viva. 
Le attività si sono solo momentaneamente interrotte durante innominembre anche se, come potete leggere dalla cronaca successiva, Valter ditto Laj e Adriano il Maestro ditto Rovinassi hanno cercato di farsi passare per veri e temprati vogatori lagunari. Il Meteo, rivelatore di inesorabili verità (siamo, fondamentalmente, delle mezze s….), però, li ha sbugiardati.
Se qualcuno fosse passato per il Ponte dei Cavai al Bassanello si sarà accorto che il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio ha affrontato le brume autunnali coperto dal nuovo cagnaro, progettato e realizzato da Valter ditto Laj, che, come segnalato da Donna ditta Donna, non ripara affatto da pioggia e foglie. Il sandolo però non è da solo! Maurizio ditto Brasso de Fero, non si sa come, ha recuperato lungo il canale Brentelle un vero pedalò, sfolgorante nella sua livrea rossa che ora riposa ormeggiato nei pressi di OdO. Non sappiamo se tra i due natanti sia scattata la scintilla dell’amore, sta di fatto, comunque, che bisognerà riprogettare la copertura del sandolo!


Luca ditto Omero

50 CAORLINE, CRONACA DI UN MANCATO APPUNTAMENTO

Mentre, dopo che è stata completata la calafatura con resina epossidica e microsfere del fondo della Creola Vorabea, il cantiere languiva per impegni professionali del Proto Major Mapo ditto Brasso Bon, io e il Maestro Rovinassi ci siamo impegnati come vogatori mercenari nella Caorlina da “seraggia” della Scuola di Voga Zonca.
Come già era avvenuto lo scorso anno, anche quest’anno la Zonca era intenzionata a partecipare alla regata delle 50 Caorline o Festa Granda di Sant’Andrea, manifestazione remiera che chiude ogni anno la stagione delle regate veneziane e che è riservata agli amatori. Si tratta di una gara molto sentita di circa tre chilometri e mezzo che si corre (o che si voga) tra l’isola di san Giorgio in Alga e la Giudecca e che vede la partecipazione agguerrita di oltre una cinquantina di equipaggi su caorline a sei remi.
La partecipazione dello scorso anno si era conclusa con la conquista della bandiera nera, riservata all’equipaggio che si classifica ultimo.
L’obiettivo di quest’anno era quello di migliorare la prestazione. Risultato che potrebbe sembrare banale e facilmente raggiungibile, ma che non era scontato se solo si considera che si trattava di affiatare un equipaggio improvvisato composto da vogatori che non conoscono le caratteristiche l’uno dell’altro e che avevano a disposizione meno di un mese per allenarsi. Le condizioni di allenamento non erano poi delle più favorevoli poiché si trattava di navigare a Padova di notte sul Piovego, notoriamente stretto, sinuoso e pieno di ponti, con la Caorlina da seraggia (da lavoro). Questa è una barca che veniva utilizzata in laguna per calare e ritirare le reti che costituivano il “serraglio”, cioè una trappola chiusa per i pesci. In quanto barca da lavoro che doveva garantire stabilità e non da trasporto, è più larga e pesante di una normale caorlina, quindi ben diversa da quella che poi sarebbe stata utilizzata in gara.
Ciò nonostante, l’impegno profuso è stato encomiabile e si era pronti per la trasferta veneziana, ma il maltempo ha deciso diversamente. Viste le condizioni meteo di domenica scorsa, 54 di ottobre, è giunto perentorio l’ordine di tornare a letto. Decisione che si è rivelata provvidenziale poiché, abbiamo appreso poi, che la manifestazione è stata rinviata alla prossima primavera.
Continueranno perciò, pur se con meno intensità, gli allenamenti e potrete quindi dare un nome e un significato alle ombre che qualche mercoledì sera potreste veder muovere lungo il corso del Piovego tra il ponte di Corso del Popolo e la golena San Massimo.
Nel frattempo riprenderanno i lavori in cantiere ed è prevista una prima sessione, sempre che non piova a dirotto, sabato mattina 2 dicembre dalle ore 10.00.

Valter ditto Laj







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