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Cronaca vorabea: SQUERO
Assiderati
vorabei,
so
che non ve ne frega niente ma mi preme, anzi quasi mi scappa, di raccontarvi
che, nonostante il gelo di questi weekend decembrini lo squero/cantiere presso
il ponte dei Cavai al Bassanello è più attivo che mai.
Io
non ero presente ma le foto inviatemi dal proto maior Mapo ditto Brasso Bon
sono molto eloquenti: il restauro del sandolo da fossina ditto Creola Vorabea
procede con inesorabile ritmo e incredibile competenza di carpenteria.
Sabato
2 dicembre, mentre Valter ditto Laj e Maurizio ditto Brasso de Fero si
dedicavano alla pulitura e all’arricchimento con un nuovo armadio di ferro
dello spazio “ricovero barche e river bike” ricavato sotto le arcate chiuse, il
volto, del ponte dei Cavai, Mapo, armato del fedele ed inflessibile flessibile
portava a termine il lavoro alla prua del sandolo da fossina.
Prossimo
step (sarebbe a dire tappa ma quando si vive con i gggiovani si viene
contaminati): mettere mano allo specchio di poppa e alla riverniciatura del
natante.
Con
questo andazzo potrebbe anche darsi che in primavera potremmo assistere ad un
varo clamoroso!!! L’ipotetico è d’obbligo, scongiuri e riti propiziatori sono
ben accetti.
Incrociamo
le dita e mettiamo a disposizione del cantiere tutte le nostre competenze.
Ogni
aiuto può risultare prezioso, come, mi è stato narrato, quello di Renato ditto
Sfrenato che ha contribuito al lavoro come bocia da bottega e facchino forzuto
per posizionare la barca all’aperto sopra i supporti o quello di Antonio ditto
Aedo che, verso il mezzogiorno, ha domandato a tutti i convenuti se erano
favorevoli ad accogliere un risotto alla zucca.
All’unanimità
è stato apparecchiato il desco per la parca merendina (di cui non ci sono
documenti fotografici perché vatti a fidare di Valter!!) e il risotto è stato
prontamente testato e spazzolato. Perpetua gratitudine ad Aedo e alle sue
abilità culinarie!!
Sabato
c’è stato anche tempo per verificare che la nuova copertura del sandolo buraneo
ditto Ore d’Oblio progettata e realizzata da Valter ditto Laj attraverso
l’impiego di teloni da TIR riciclati, tutto sommato, regge anche se soggetta
alla formazione di pericolose “pance” provocate dalle piogge. Certo che un
tetto formato da robuste onduline sarebbe il massimo ma, per ora, il furto non
rientra tra le attività vorabee! Sicuramente l’istanza morale dettata dalla
presenza determinante dei legulei è ancora preponderante!!
Continua
anche l’allenamento, il mercoledì sera lungo il Piovego in vista della regata
“Delle 50 Caorline”, prevista per domenica 54 di ottobre ma annullata causa
maltempo, perché la manifestazione verrà recuperata in primavera. I vorabei
partecipano come vogatori mercenari per conto di armi diversi.
Piccolo
aggiornamento anche a proposito di quello che io, incautamente, ho chiamato
pedalò e che altri hanno nominato “Robo rancione” ormeggiato a fianco del
sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio: si tratta di un catamarano (formato quindi
da due scafi) recuperato lungo il canale Brentelle da Maurizio ditto Brasso de Fero
e non di moscone o altro natante rivierasco. Quanto alle ragioni che lo avrebbero
portato sulle acque del Bacchiglione nessuno ha saputo fornire spiegazioni plausibili.
Basi
metaforici
Luca
ditto Omero
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