31°
CRONACA VORABEA: STAGIONE VOGATORIA 2019
Raggelati
vorabei,
l’incipit
di questa cronaca è coerente e opposta con l’ultima, di ottobre, in cui ancora
un tiepido sole consentiva un sontuoso pic-nic al Bassanello, e con il meteo
catastrofista di questi giorni, che promette gelo e neve a profusione, tirando
in ballo anche fantomatici ed inesistenti uragani.
Domenica
mattina, 20 gennaio, verso le 11 del mattino, trattabili, un manipolo di vorabei
ha inaugurato la stagione vogatoria 2019.
Il
mese innominabile e poi quello parafestivo di dicembre erano stati funestati da
maltempo e influenze varie, tanto da impedire uscite ai remi anche solo da “na
tociada” e via. Persino il primo dell’anno, interrompendo una consolidata
tradizione, il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio era rimasto, triste e
solitario, all’ormeggio presso il Ponte dei Cavai.
Secondo
le più assodate usanze vorabee che prevedono:
1.
Massima
improvvisazione organizzativa
2.
Nessuna
previsione su sviluppi futuri
3.
Incertezza
pressoché totale sulle presenze
4.
Sorpresa
assicurata circa gli sviluppi
All’ora
prefissata non c’era nessuno.
Poi,
con la dovuta protezione della patrona Santa Calmina, sono arrivati verso le
11:15: Valter ditto Laj, Mapo ditto Brasso Bon, me medesimo Luca ditto Omero,
Alessandro ditto Camomilla con la Evina ditta Mussakà e infine la Franca ditta
Meagodo.
Non
mancava tutto il necessario per lo spritz, per una merendina frugale e anche
per un dolcetto da associare ad un corroborante caffettino.
Mancavano
però le chiavi per aprire il rifugio sotto il ponte dei Cavai dove sono
ricoverati remi, forcole e paioli, perché Valter ditto Laj, le aveva,
ovviamente, lasciate a casa.
Risolveva
l’inghippo Santa Cinzia ditta Fulvia, la quale giungeva trafelata munita di
chiavi e generi di conforto.
Felici
per la possibilità di armare il sandolo, ma soprattutto per le verdurine
grigliate portate dalla Cinzia ditta Fulvia, subito si provvedeva a rimuovere
il cagnaro (o tiemo) a copertura del sandolo completamente sovrastato da uno
strato di foglie e ghiaccio, depositati nelle tante settimane di forzato stop.
Ad una prima verifica, in assenza di vento e precipitazioni significative il
sandolo si presentava abbastanza asciutto. Preso atto di ciò, Mapo ditto Brasso
Bon abbandonava la compagnia per ottemperare ad atri impegni mentre tutti gli altri prendevano posizione
sul sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio per una sana vogatina invernale,
direzione il Ponte delle Torricelle, in centro città, data la scarsità di luce
a disposizione e l’incertezza del meteo che, verso mezzogiorno, garantiva un
pallido sole ma che poi, chissà cosa avrebbe riservato.
La
formazione all’andata prevedeva poppier Valter ditto Laj, sentina Luca ditto
Omero, laj Alessandro ditto Camomilla, la Evina ditta Mussakà con la Cinzia
ditta Fulvia a zavora, e, sorpresona, la Franca ditta Meagodo a provin,
contenta della buona funzionalità delle sue anche recentemente revisionate e
felice di festeggiare il 40° anniversario dei suoi 25 anni!
Con
il ritmo dettato dalla Franca ditta Meagodo, verso le 13:30, i vorabei
raggiungevano il ponte delle Torricelle giusto in tempo per farsi fotografare
dai turisti di passaggio e per constatare, ahimè, il recentissimo decesso (la
notte di sabato) di una delle due oche (la leggenda tramanda che siano state rilasciate,
un tempo come terzetto, dal nostro Roberto ditto Jhonson) a sonora guardia di
quel tratto di canale.
Invertita
la marcia e con provin Alessandro ditto Camomilla e al laj Evina ditta Mussakà,
i vorabei raggiungevano alle 14:00, i giardinetti sotto la torre della Specola
per inaugurare ufficialmente la stagione 2019 con un adeguato spritz che però,
causa l’apporto del porco di Mapo ditto Brasso Bon (i resti del prosciutto
crudo natalizio), le verdurine grigliate della Cinzia ditta Fulvia, i dolcetti
loukumi, a base di petali di rosa (dolce greco? Turco? Bho!), della Evina ditta
Mussakà, non si limitava alle propiziatorie patatine.
Saranno
state le libagioni dello spritz, saranno state le braghe rosse della Franca
ditta Meagodo o il giaccone viola di Valter ditto Laj insieme al suo cappellino
tuttifrutti, comunque l’aperitivo vorabeo, alle 14:00, sotto la vigile guardia
della Specola non è passato inosservato tanto che l’Alessandra e il Muranese
(sembra il titolo di un Thriller), due fidanzati a passeggio, si sono fermati
per fare foto e chiedere informazioni circa la Vo.Ra.Be. subito definita dai
presenti come anarchico sodalizio di vogatori strampalati.
Ripresi
i remi dopo l’aperitivo, e maledetto il ritmo di voga impartito da Alessandro
ditto Camomilla a Provin, per fortuna dopo un brevissimo tratto di canale il
gruppo raggiungeva l’approdo presso lo spoglio salgaro al Ponte dei Cavai al
Bassanello. Giusto il tempo per un caffettino preparato da Maurizio Brasso de
Fero in cui venivano intinti i biscotti Zaeti preparati da me medesimo in
occasione di questa prima “tociada” di remi di questo nuovissimo anno vorabeo!
Basi
metaforici
Luca ditto Omero
Commenti
Posta un commento