37° CRONACA VORABEA: ORIGINI
Operosi Vorabei,
era sabato 18 ottobre 2014 quando, dopo solo tre anni di lavoro e filologico restauro, in quel di Creola, presso Trambacche, partendo dal prato di Bebbe ditto Brassobeo e Maurizio ditto il Mito, il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio ritornava ad essere bagnato dalle acque non proprio cristalline del fiume Bacchiglione. Il suo posto in cantiere veniva preso dal marcescente sandolo da fossina ditto Creola Vorabea, pronto anch’esso per ricevere un paziente e amorevole recupero che si sarebbe protratto per altri tre anni, numero perfetto! (come da documentazione fotografica).
Domenica 19 ottobre, il giorno dopo il varo, e la grigliata, il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio, con diversi equipaggi, raggiungeva il suo abituale ormeggio sotto il salgaro presso il ponte dei Cavai al Bassanello.
Sono passati 5 anni da allora e, a parte un modesto intervento di maquillage esteriore e alcuni nuovi paioli fatti con le mani sante di Brasso Bon e del Laj, datati ottobre 2017, mai nessun intervento radicale era stato realizzato.
Ecco perché lunedì 19 agosto 2019 Valter ditto Laj, la Maria Grazia ditta Mariella, la Cinzia ditta Fulvia e Maurizio senza ditto si sono ritrovati sotto il Ponte dei Cavai per alare il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio, sistemarlo sul prato e dare inizio ai lavori.
L’appuntamento era per le 17 e io Luca ditto Omero e Mapo ditto Brasso Bon, abituati agli appuntamenti vorabei ci siamo presentati col dovuto ritardo al Bassanello.
Deve essere successo qualcosa che ci è sfuggito perché, di fatto, la barca alle 17:10 era già all’asciutto! Senza il nostro intervento e al modico prezzo di un dito mezzo fratturato della mano di Maurizio.
Per riprendersi da tanta efficienza i vorabei hanno giustamente celebrato la solennità e l’inizio del nuovo cantiere con un gustoso spritz, non volendo tradire il terzo lemma della Vo.Ra.Be.
Dopo un consulto tra il proto Maior Brasso Bon e il proto Minor Laj, i lavori di scartavetramento della vecchia vernice, massicci interventi a base di resina epossidica, chiusura di buchi vari, risanamento del marciume, rimozione delle parti metalliche, rimozione del tanto vituperato e scomodissimo sentareo (il listello di legno che divide in due parti lo specchio di poppa distruggendo le natiche di chi si trova a zavora) si sono protratti anche nei giorni successivi.
Ma non sono affatto finiti! Tutt’altro! L’obiettivo è quello di riportare il sandolo buraneo ditto Ore d’Oblio all’antico splendore. Incrociamo le dita e la carta vetrata.
Basi metaforici.
Luca ditto Omero
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