45° cronaca vorabea: UN PORTO SICURO

Trepidanti vorabei, tutti i manuali di psicologia sanciscono una grande verità sull’essere umano: il desiderio di sicurezza. Tutti noi vogliamo sentirci tranquilli, protetti e accuditi. In soldoni: amati e voluti bene.

Anche i vorabei!

E, di conseguenza, anche la flotta di sandoli che ci consente di solcare le acque dei fiumi e dei canali padovani richiede cura e attenzione!

Grazie allo splendido scivolo realizzato durante l’estate dal demanio è stato possibile issare sulla sponda del Tronco Maestro la “piccola” Creola Vorabea affinché il proto maior Mapo dito Brassobon e il proto minor Valter dito Laj potessero provvedere a tappare le falle aperte dal deterioramento del fasciame. Opera mirabile che potrà ricevere anche il tocco finale della riverniciatura dopo che, con sforzi sovrumani, il sandolo da fossina dito Creola Vorabea è stato rigirato sottosopra dalla turba vorabea.

Domenica 3 ottobre, poi, è stata una grande occasione per prendersi cura e festeggiare due grandi realtà vorabee, anzi tre: i verdi, quasi acerbi, compleanni di Mapo dito Brassobon e Maurizio dito Brassodefero, l’inaugurazione del nuovissimo pontile a tre livelli sul fiume Bacchiglione costruito presso casa sua da Valter dito Laj e dal suo dirimpettaio che, ormai, rappresenta il nostro porto sicuro e, infine, ma di fondamentale importanza, la promozione di Evina dita Moussakà a Poppiere provetto!!!

Va detto che già in altre occasioni la fanciulla greca aveva manifestato le sue abilità da timoniere.

La Vo.Ra.Be. è sempre più donna anche grazie alla promozione sul campo della Rosa dita Tarallo come vogatrice alla veneta (lei è pugliese) che è stata capace, con fatica e tenacia, di risalire la corrente forte e impetuosa del canale Brentella.

In questo ultimo scorcio d’estate e inizio di autunno, a dir la verità, HO VISTO COSE CHE VOI UMANI … (direbbe il protagonista del “Blade Runner” di Ridley Scott) nemmeno sospettate. Ho visto Valter dito Laj sedere a zavora (come da foto) e ho visto la Maria Grazia dita Mariella vogare al laj (mannaggia non ci ho pensato a fotografarla!). Cose inaudite e imprevedibili!!!

Prima dei bagordi in radura Paolo dito Sile ha approfittato per verificare le mai scadute capacità vogatorie di suo figlio Claudio e di Luca, figlio di Valter dito Laj. Risultato: il piccolo sandolo buraneo si è trasformato in un veliero a tre alberi data l’altezza dei tre spilungoni, accompagnati dalla piccola Evina, dita Moussakà!

Il banchetto imbandito sull’argine del Bacchiglione ha rinverdito, dopo le restrizioni e l’isolamento causate dalla pandemia, le incrollabili tradizioni vorabee volte alla promozione delle merende e delle libagioni. Tra salami, focacce, torte e prosecco a fiumi sono stati cancellati 2 anni di carestia emotiva!

Piccola nota personale: dal primo settembre io, Luca dito Omero, cantore delle gesta vorabee, ho assunto l’insegnamento di ruolo presso il liceo Benedetti Tommaseo di Venezia prospicente il canale di S.Giustina già percorso dal sandolo buraneo e dal suo armo (me compreso) dito Ore d’Oblio quattro anni fa come da foto. “Prof! Ma è la sua barca?” hanno esclamato i miei studenti nel vedere la foto del sandolo buraneo dito Ore d’Oblio solcare il canale con il liceo sullo sfondo, nel lontano  giugno 2017. Mille punti guadagnati all’istante.

Il destino era già scritto, anche se non lo sapevo!!!

 Basi metaforici

                                                                                                                         Luca dito Omero

















































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